mercoledì

16 Maggio 2012


Ore 15.08

Fa caldo. O almeno penso che sia così. Io non lo sento. Non sento più niente, né caldo, né freddo, né dolore. A malapena conservo una vaga parvenza di tatto. L’udito e la vista si sono in qualche modo alterati, forse peggiorando. L’unica cosa che sento veramente è una gran fame. In centro non è rimasto nessuno. Nessuno vivo, ovviamente. Provo disgusto alla vista di tutti quei cadaveri che girano per le strade. Mi ripugna la vista di quei corpi massacrati che nonostante tutto continuano a “vivere”. Ne ho sterminati un numero enorme, eppure sembrano essere sempre di più.
Mi guardo allo specchio e provo repulsione, perché sono come loro, eppure in qualche modo sono diverso. Da questo olocausto sono nate due nuove specie, e solo una dominerà il mondo come gli umani lo hanno dominato a loro tempo, e per farlo avremo bisogno di questi stessi umani. Per questo tutti gli altri saranno spazzati via. Ma per attuare questo piano, i vivi devono essere spezzati, e ci sono tanti modi per farlo.
L’altro mi ha riferito di un gruppo di vivi, organizzati e con armi,nascosti in una fattoria non molto lontano da qui.
Uccidere quelli armati e catturare gli altri.
Così sia.

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