lunedì

31 Ottobre 2011

Ottobre è finito. Comincia a fare veramente freddo di notte.
Qui al Castello l'aria è sempre più triste... la sensazione di non sapere cosa fare, l'impotenza, la mancanza totale di progettualità, ci stanno trasformando in zombie. Vaghiamo, senza uno scopo, tra le mura del Castello. Quando il culo ti fa troppo male dopo aver passato ore seduto senza fare un cazzo, ti alzi e vai in giro, senza alcuna meta. C'è qualche bambino qui, e qualcuno ha proposto di organizzare una festicciola per Halloween stasera, per distrarli un po'.

Solo io penso sia una cazzata?

Comincia a piovere. La pioggia sottile, come una nebulizzazione, mi inumidisce i vestiti e i capelli, ma almeno è la prova che sento ancora qualcosa. Un paio di giorni fa su di noi si è abbattuto un violento temporale, che è durato quasi 2 giorni e 2 notti. Con tutti i tombini intasati da macerie e resti umani, per le strade si è riversato un fiume d'acqua, trasportando resti umani e immondizia senza fare distinzioni.
Tuoni e fulmini in lontananza... ci aspetta un bel temporale. L'altra volta l'acqua è arrivata fino al Castello, e ci siamo spostati tutti ai piani superiori, per non entrare in contatto con quel fiume immondo saturo di resti. Sono rimasti solo un paio di militari per fare la guardia all'entrata, tenendosi su muretti e finestre per non toccare l'acqua. Fa freddo.

Non ho più paura. Non ho più nulla.

In una delle ultime uscite abbiamo davvero rischiato la pelle. Il numero dei vagabondi nelle vicinanze del Castello aumenta sempre di più, come se sentissero che siamo lì dentro. Mi chiedo cosa succederebbe se decidessero di muoversi in massa verso di noi. Continuiamo ad ucciderli, ma sono sempre spropositatamente più numerosi. Stiamo allungando un'agonia in un momento in cui anche un bambino potrebbe ucciderci.

Vado a prendere il fucile.

Si esce.

Buon Halloween.

sabato

22 Ottobre 2011

In un certo senso mi fa male andare in giro per Napoli e vederla in questo stato, ho sempre adorato il modo in cui ti si presenta davanti agli occhi e ti ordina di guardarla. D'altra parte però adoro vedere i suoi abitanti ridotti in questo modo, e potergli tranquillamente piantare una palla in mezzo agli occhi mentre ce ne andiamo in giro sulle camionette dell'esercito rinforzate ad hoc al Castello. Ho sempre odiato il napoletano medio.

BANG

BANG

BANG

Ci sto perfino provando gusto, l'euforia della vendetta per tutte le notti insonni che mi hanno fatto passare e tutto quello che mi hanno tolto. Non ho ancora partecipato ad una delle missioni veramente pericolose, quelle in cui devi scendere dai mezzi per andare in giro a cercare cibo e acqua, per ora faccio solo giri di ricognizione nelle vicinanze del Castello per fare fuori i furbacchioni che si avvicinano troppo.

Di sera, alla luce di una candela, leggo qualcosa, oppure mi metto a pensare, ma chissà perché ho perso tutti i miei pensieri felici.

Credo di essere impazzito, alla fine.

domenica

16 Ottobre 2011


Si può dire che il Castello oramai sia la mia casa, ma non si può dire lo stesso per Miriam. Si è buttata da una finestra due giorni fa, schiantandosi sugli scogli al di sotto. Non la biasimo. Non abbiamo trovato nessuno biglietto o cazzate del genere tra le sue poche cose, ma non mi è difficile immaginare il perché l'abbia fatto.

È la fine che faremo tutti, prima o poi.

venerdì

7 Ottobre 2011

Non mi sembra vero l'aver trovato un po' di pace, il poter stare senza preoccupazioni a fissare il mare. Certo, l'apocalisse sta ancora avanzando per annichilire anche quel poco che è rimasto, ma è come se fossi in un'oasi, in un punto diverso dello spazio-tempo rispetto a quello che è a soli pochi metri da me. Ci sono stati degli attriti appena entrati qui, ma ho deciso di lasciar perdere. Che facciano quello che vogliono, volete le armi, la radio? Ma prendetevi un po' il cazzo che volete, non mi può fregar di meno, basta che mi assicuriate che poi possa stare un po' in pace.
A quanto pare ci ho solo guadagnato da quest'accordo.

Il Castello è sotto il controllo di un gruppo di militari dell'Esercito Italiano, a cui si sono aggiunti dei membri di Carabinieri, Polizia e quant'altro. Non è proprio che comandino, ma ovviamente le persone si affidano a loro per quanto riguarda la loro protezione.

Qui al Castello, oltre i nostri angeli custodi, ci sono un centinaio di persone, forse qualcosa in più. Ci sono un paio di famiglie al completo, e poi disperati come me che hanno perso tutto. Ci sono buone scorte di cibo, armi, ci sono dei generatori per l'elettricità, addirittura dei pannelli solari e qualche batteria. Ogni giorno partono “spedizioni” per riuscire a raccattare quanto più possibile. A volte qualcuno non riesce a tornare. La difesa non è molto complicata, dato che c'è solo il ponte che lo collega alla terraferma da difendere. Ci hanno costruito una specie di muro, ci sono dei riflettori che si accendono ad illuminarlo se qualcosa non va e c'è sempre qualche guardia armata. Ci sono stati un paio di attacchi in massa da quando sono qui, ma niente di serio.

Miriam la vedo sempre più raramente, sta sempre in disparte, e io non la cerco. Vederla mi ricorda brutte cose.